L’azienda riceve una fattura di 157.650 € comprendente i periodi di consumo da gennaio a settembre 2019. Ci richiede di verificare gli importi e i consumi fatturati in relazione al contratto sottoscritto

Abbiamo eseguito il ricalcolo rilevando le seguenti anomalie

• errata applicazione delle accise
• scarsa qualità commerciale del fornitore
• applicazione errata dell’iva
• applicazione errata degli oneri di trasporto

• Recupero accise: 81.593 €
• Risparmio IVA: 30.000 €
• recupero oneri di trasporto: 700.00 €

Ci richiede di valutare una nuova proposta di gas dopo aver ricevuto delle offerte di fattura.

Il cliente ci ha inviato la fattura e l’offerta che gli hanno proposto. Abbiamo quindi eseguito il ricalcolo della fattura attuale con le condizioni proposte.

Abbiamo inviato per email il ricalcolo della fattura in cui andavamo ad evidenziare la scarsa economicità dell’offerte sia per applicazioni di oneri aggiuntivi discrezionali che per la tipologia di prezzo offerto (indicizzato). Abbiamo inoltre suggerito al cliente la possibilità di migliorare la fiscalità applicata accendendo al regime di accise agevolate spettante per la sua categoria.

Industria di produzione ricevente 2 maxi fatture per periodi pregressi di consumo di gas: una da 56.000 € ed una da 221.000 €. Ci richiede di curare  la contestazione delle fatture a seguito della nostra ricostruzione.

Effettuiamo la ricostruzione dei consumi e ci accorgiamo che il fornitore stava fatturando 150.000 mc in più per un ammontare di 135.000 €. Verifichiamo inoltre che la fatturazione tardiva (essendo una maxi fattura) ha prodotto al cliente anche un danno fiscale non secondario per un importo di 56.000 €. Quindi avviamo l’iter di contestazione che si è sviluppato per circa un anno con congelamento delle fatture e una produzione di almeno 5 documenti tra contestazioni e risposte sino ad arrivare alla conciliazione presso lo Sportello del Consumatore.

La conciliazione ha dato ragione alla nostra tesi. Il fornitore stava imputando consumi non attinenti alla sua fornitura quindi è stato costretto a rifatturare. Ciò inoltre ha provocato che i consumi rifatturati siano andati prescritti quindi il cliente ha potuto evitare l’esborso di 200.000 € senza nessuna spesa legale.

Verificare le fatture degli ultimi 2 anni. Noi rileviamo la possibilità di recuperare le accise versate negli ultimi 2 anni.

Ci facciamo inviare la piantina dell’opificio, lo schema di distribuzione del gas, l’elenco delle attrezzature termiche e le fatture di gas degli ultimi 24 mesi. Quindi procediamo con la redazione del modello energetico e la definizione dei consumi che saranno sempre oggetto di accise e quelli invece che saranno esentati. Definiamo quindi la percentuale di esenzione e calcoliamo il potenziale recupero degli ultimi 24 mesi e il risparmio che si avrà ogni anno a seguito del verbale delle dogane. Predisponiamo infine l’istanza alle dogane, presenziamo al sopralluogo, integriamo eventuali documentazioni e chiudiamo i lavori.

Il cliente ha potuto recuperare oltre 45.000 € e godere di un risparmio annuo di 22.500 €.

Una Energy Service Company ci chiede di eseguire la diagnosi energetica di un’azienda farmaceutica nel sud della Puglia.

Così come definito dalla norma, abbiamo eseguito tutti gli step imposti e abbiamo delineato il modello energetico e le soluzioni tecnologiche necessarie alla riduzione/eliminazione degli sprechi ed alla riduzione dei consumi.

L’azienda ha un modello che utilizza per controllare e confrontare le sue performance energetiche in relazione al prodotto finito. Grazie a ciò riesce a intervenire rapidamente quando si riscontrano degli scostamenti rilevanti dei suoi indici.