Comunità energetiche rinnovabili: proposta inviata all’UE! Tariffe, incentivi, tipi di interventi

Recentemente, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) ( https://www.mase.gov.it/comunicati/mase-avvia-iter-con-ue-su-proposta-decreto-cer ) ha avviato con l’Unione Europea l’iter sulla proposta di decreto per incentivare la diffusione di comunità energetiche rinnovabili e l’autoconsumo di energia proveniente da fonti rinnovabili.

Il progetto, inviato dal MASE, ha subìto un aggiornamento il 1 marzo 2023 e nonostante sia stata diffusa una bozza più corposa, non è ancora entrato in vigore e dovrà ottenere l’approvazione dalla Commissione Europea.

Ciò che viene proposto prevede un regime di aiuti al fine di sostenere le comunità di energia rinnovabile e le configurazioni di autoconsumo singolo e collettivo su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di raggiungere la decarbonizzazione entro il 2030. Questo provvedimento avrà validità fino al 31 dicembre 2024 o fino a quando verrà raggiunto un contingente di potenza finanziata pari a 300 MW.

Chi fa parte delle CER?

Le CER sono composte da gruppi di persone, imprese, condomini, cooperative, enti locali, associazioni ed enti religiosi che si uniscono per produrre e consumare autonomamente energia elettrica da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.

Coloro che scelgono di associarsi a una CER dovranno individuare un’area in cui realizzare l’impianto con tecnologie rinnovabili. Questi impianti devono essere inseriti in configurazioni (CACER) che utilizzano la rete di distribuzione esistente collegata alla stessa cabina primaria.

Per approfondire la tematica CER, visita il nostro sito.

Le configurazioni (CACER) possono essere:

 

  1. a) Sistemi di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza: permettono l’autoconsumo a distanza di energia elettrica rinnovabile da parte di un singolo cliente finale utilizzando la rete di distribuzione esistente per collegare i siti di produzione e consumo.

 

  1. b) Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili: realizzati da gruppi di autoconsumatori che operano collettivamente.

 

  1. c) Comunità energetiche rinnovabili: sistemi realizzati da clienti finali che operano secondo le disposizioni dell’articolo 31 del decreto legislativo n. 199 del 2021.

 

Quali sono i requisiti che le configurazioni e gli impianti devono soddisfare?

La potenza massima nominale non deve superare 1 MW.

I lavori di realizzazione degli impianti devono iniziare dopo la pubblicazione del decreto e devono entrare in funzione successivamente a tale data.

Le configurazioni devono essere realizzate nel rispetto delle condizioni previste dagli articoli 30 e 31 del decreto legislativo n. 199 del 2021 e devono operare interagendo con il sistema energetico secondo le modalità indicate nell’articolo 32 dello stesso decreto.

Gli impianti e i punti di prelievo inclusi nelle configurazioni di autoconsumo devono essere collegati alla rete di distribuzione tramite punti di connessione appartenenti all’area sottesa alla stessa cabina primaria, salvo le disposizioni relative alle isole minori di cui all’articolo 32, comma 8, lettera e) dello stesso decreto legislativo.

Le installazioni devono soddisfare i requisiti di prestazione e protezione ambientale necessari per rispettare il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH).

Infine, i potenziamenti degli impianti esistenti sono inclusi nel decreto, a condizione che gli incentivi si applichino solo alla nuova sezione di impianto derivante dal potenziamento.

 

Quali sono le tipologie di incentivi delle comunità energetiche?

  • La tariffa incentivante;
  • Il contributo a fondo perduto.

La quota di energia condivisa all’interno delle CACER, avrà diritto a una tariffa incentivante sotto forma di tariffa premio, calcolata in base all’Allegato 1 del decreto, erogata dal GSE, che è l’ente gestore della misura, il quale verificherà preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati per garantire loro l’accesso ai benefici della misura.

La richiesta deve essere presentata entro novanta giorni dalla data di entrata in funzione degli impianti.

La potenza finanziabile complessiva è di 5 gigawatt, con una scadenza fissata alla fine del 2027.

Il contributo a fondo perduto, finanziato con fondi europei del PNRR, sarà disponibile solo per le comunità energetiche realizzate nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Tale misura consentirà l’erogazione di contributi fino al 40% dell’investimento e può essere utilizzata sia per la realizzazione di nuovi impianti che per il potenziamento di quelli esistenti. L’obiettivo è realizzare una potenza complessiva di almeno due gigawatt e una produzione annua indicativa di almeno 2.500 gigawatt.

Le regole operative per l’accesso agli incentivi saranno approvate, su proposta del GSE, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, mediante un altro decreto del MASE.

 

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